Ti seguo e tu non lo sai
ancora.
Non mi senti, non ti accorgi di me.
Tu NON sei.
Perduta, mamma.
Non mangi e io ho fame.
Ti disperi e piangi col cuore.
Sono arrivata per
condividere il tuo dolore.
Sono giorni silenziosi per te.
Il silenzio non ti fa paura.
Non vorresti vedere nessuno, forse neppure lui.
Vorresti
che il tuo corpo svanisse, si facesse nebbia o cenere. Ma anche se tu ancora non lo sai
questo NON è più solo il tuo corpo.
Nella stanzetta al quarto
piano c'è una grande finestra. Tu non riesci quasi più a dormire.
La confusione
ti perseguita. Chiudi gli occhi e un vortice di incubi si impadronisce di te.
In piedi, nuda, al lato della grande finestra.
La città dorme.
Vorresti che qualcuno ti
vedesse, che ti desse una prova, col suo
stupore, della tua presenza, che non sei un fantasma, un'allucinazione.
Hai scelto questa vita per
fuggire ad altri legami, richiami, ed ora...
Le cinque di mattina.
Aria
immobile.
Guardi fuori dalla finestra con gli occhi fissi e sai che non ti
perdonerai mai per quello che stai per fare.
Sai di ME.
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E poi?