Io lo seguo non nel borgo, paese o che altro, ma nella grande
città, la mia, a casa, la sua.
Silenzio.
Si
parla con gli occhi e la mente soltanto.
Vicini al mondo.
Eppure quella porta di legno del nord divide e cancella il rumore del mondo.
Gunther, muto di
parole.
Scrive lettere, biglietti, me ne ritrovo sotto il piatto, alla
finestra, fra i capelli.
I sette colori, i
sette ritratti di sette giorni.
Lontani dal mondo vicino.
Il tempo che passa
come acqua.
I ritratti. Dicono. Neppure una parola.
Eppure hanno detto già tutto di me.
Piango allora,
perché è finita, non servo già più.
Arriverà un'altra modella.
Un'altra ventenne nel tuo studio, nel tuo letto.
Ma i vecchi tubetti di
colore sono nuovi.
Dormivo forse quando li hai comprati?
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E poi?